La lettura della musica è sicuramente un’esperienza gratificante e appagante. Ma… per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo (inutile negarlo) può essere frustrante!
Ho pensato di scrivere questo articolo proprio per chi ha deciso di intraprendere lo studio del pianoforte e si sta trovando dubbioso o impaurito alla vista di un pentagramma …nessuna paura, sono qui per rassicurarti!
Imparare a leggere la musica non è così difficile come credi!
In questo articolo, scoprirai come superare le sfide inziali dell’apprendimento della lettura di partiture e quanto sia importante imparare a leggere la musica.

La notazione Musicale: nozioni di base
Prerequisito essenziale per imparare a leggere la musica è conoscere i vari elementi che compongono la notazione musicale. Quindi, per prima cosa dovrai sapere cosa sono:
Pentagramma
Il pentagramma è lo spazio dove vengono scritte le note. È costituito da cinque righe e quattro spazi. Sul pentagramma troviamo le chiavi e le note musicali.
Chiavi musicali
Le chiavi musicali sono le chiavi di lettura della musica; sono sette e ciascuna di loro dà il nome al rigo su cui è posizionata e di conseguenza a tutte le note. Il pianoforte è uno strumento così grande che in uno spartito generalmente troviamo due chiavi contemporaneamente: la chiave di violino e la chiave di basso.
Note musicali
La nota musicale non è altro che un segno che corrisponde a un suono. Sono sette, in ordine: DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI.
Nonostante siano solo sette esistono altri suoni appartenenti alla stessa nota affiancata da una diesis o bemolle (alterazioni). In base a questo le note non sono sette ma dodici.
Come già detto, le troviamo sul pentagramma e sono scritte in modo da indicare contemporaneamente l’altezza e la durata del suono.
Durata del suono
La durata del suono viene definita valore; nei tuoi primi spartiti troverai i valori principali, per capire quanto deve durare un suono è fondamentale ricorrere alle indicazioni del metronomo.
Pause musicali
La musica non è fatta solo di suoni, ma anche di silenzi. Anche i momenti di silenzio occupano una porzione di tempo ben definita. Le pause indicano un momento di silenzio all’interno dell’esecuzione, anche la loro durata è definita valore.
Alterazioni
L’alterazione è un simbolo che serve per modificare l’altezza di una nota musicale. Abbiamo due tipi di alterazione: Diesis e Bemolle
Diesis è l’alterazione di un semitono ascendente.
Bemolle è l’alterazione di un semitono discendente.
Esistono anche doppi diesis e doppi bemolli, che rispettivamente alterano la nota di un tono ascendente o di un tono discendente
Tempo
In ultimo, un fattore rilevante per la lettura della musica è quella del tempo, elemento che serve a stabilire il valore dell’intera composizione. I tempi si suddividono in semplici o composti.
Una volta che avrai familiarizzato con i vari elementi potrai interfacciarti con la lettura delle partiture.

Imparare a leggere la musica: come iniziare
Per uno studente di pianoforte alle prime armi può essere difficoltoso interagire con lo spartito e successivamente riuscire a trasportare la conoscenza teorica nella pratica dello strumento… in poche parole a trasformare ciò che si legge in esecuzione al pianoforte.
In quanto maestro ti posso garantire che, se guidato nel modo giusto, già dalla prima lezione comprenderai che leggere la musica non è difficile come pensi!
Un buon metodo e tanta pratica sono i tuoi miglior alleati in questo processo di apprendimento!!
Come riconoscere le note musicali?
Immagina il pentagramma come una nuova città da visitare…
Inizialmente, non sapendo come muoverti, cercherai dei punti di riferimenti per riuscire a orientarti.
Ecco, suggerisco sempre ai miei allievi alle prime armi di considerare le nota Do e Sol come i primi punti di riferimento per orientarsi all’interno del pentagramma, e di partire da queste note per ricercare le altre. Le quali diventeranno ulteriori punti di riferimento per muoversi in questo nuovo luogo! Partendo quindi ad esempio dal Do, posizionato in un certo spazio del pentagramma (o sotto il pentagramma con un taglio) vedremo quanto scende o sale all’interno del pentagramma per arrivare al RE, per poi arrivare al MI e così via.
Pensando a questo gioco di riferimenti diventerà molto più semplice comprendere le posizioni delle note e leggere la musica.
È fondamentale applicare questo metodo nello svolgimento costante di esercizi di lettura. Ricorda la pratica è il tuo miglior alleato!!
Inizialmente, perciò, bisognerà memorizzare un numero limitato di posizioni, per poi con la pratica, non doversi più affidare ad una nota come punto di riferimento. Questo perché, con il tempo, sarai riuscito ad automatizzare la lettura e diventerà per te immediato individuare le note. I riferimenti iniziali di cui ti parlavo dopo un pò di pratica non saranno più necessari! D’altronde quando inizi a conoscere una città riesci a orientarti e muoverti senza il bisogno di quei punti di riferimento iniziali, no?
Ecco, è il medesimo discorso vale per la lettura del pentagramma… inizierai a orientarti in maniera automatica e naturale.
Quindi per un buon processo di apprendimento sono fondamentali due cose:
- Trovare un valido insegnante che ti possa guidare attraverso un metodo efficace;
- Una pratica costante… ogni giorno se è possibile!

Metodi per la lettura: Carl Czerny
Esistono numerosi metodi per apprendere la lettura della musica, tra i più diffusi ci sono il Beyer ed il Czerny.
Carl Czerny è uno dei maggiori protagonisti della didattica di studio musicale. Ha scritto numerosi volumi (ben 80!), in particolare all’interno dell’ op 599 possiamo trovare subito esercizi basilari per la lettura delle note, nelle differenti parti all’interno del pentagramma.
E per le note fuori dal pentagramma? I tagli addizionali
Lo spazio a disposizione nel pentagramma (composto da 5 righe e 4 spazi) non può naturalmente coprire tutta l’estensione dei suoni musicali.
Immagino tu abbia notato che alcune note sono poste nella parte inferiore o superiore al di fuori del pentagramma; proprio per distinguere queste note vengono utilizzati i tagli addizionali.
I tagli addizionali sono dei piccoli trattini “che servono a indicare una nota che supera, al grave o all’acuto, i limiti del pentagramma” (Wikipedia)
Si possono distinguere diverse tipologie in base alle diverse posizioni fuori dal pentagramma (sia in senso ascendente che discendente).
Sono quindi il proseguimento delle righe del pentagramma che rendono possibile la rappresentazione di un maggior numero di note oltre le 9 contenute tra le 5 righe e 4 spazi.
Anche in questo caso è fondamentale avere un punto di riferimento per poter riconoscere le varie posizioni delle note…
Non scoraggiarti, come abbiamo detto, inizialmente è tutto un gioco di riferimenti!
Imparare a leggere la musica: perché è importante?
Leggere la musica è come imparare una nuova lingua, è essenziale per ogni musicista acquisirla per poter riuscire ad interpretare le partiture dei grandi musicisti.
Ma… perché è così importante? Leggere la musica significa:
- Avere accesso alla musica dei grandi musicisti! Comprendere gli spartiti ed eseguire brani musicali più complessi, ampliando il tuo repertorio;
- Leggere spartiti non solo per pianoforte ma anche per orchestra ed altri strumenti!
- Comunicare in modo più preciso ed efficace durante le prove e le esibizioni;
- Migliorare la comprensione della teoria musicale e della struttura della musica;
- Sbloccare la tua espressività e poter comporre brani tuoi!
Quindi… Fidati, sebbene ci siano delle piccole sfide iniziali, una volta acquisita questa abilità, le possibilità di esplorare il mondo della musica si apriranno in modo esponenziale.
Non scoraggiarti e mettiti all’opera! Con pratica, perseveranza e guidato da un valido metodo di studio è possibile superare le difficoltà e scoprire il mondo nascosto della musica!
Se vuoi ampliare la tua conoscenza su un altro aspetto fondamentale per il tuo studio, ti suggerisco di leggere qui!
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